Verso un Futuro Senza Combustibili Fossili

Che cos'è una casa gas free?

Si intende per “Casa Gas Free” un’abitazione  certificata secondo il protocollo CASA GAS FREE, che non utilizzi in loco combustibili di origine fossile e/o combustibili gassosi di qualsiasi origine e/o altri combustibili da fonte non rinnovabile”. 

Una casa gas free è un’abitazione progettata per funzionare senza l’uso di gas naturale o altri combustibili fossili. Questo tipo di abitazione utilizza fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare, e tecnologie avanzate per il riscaldamento, la cucina e l’acqua calda, garantendo un impatto ambientale ridotto e una maggiore efficienza energetica. L’obiettivo di una casa gas free è eliminare le emissioni di gas serra associate al consumo in loco di gas, contribuendo a un ambiente più salutare e sostenibile.

Perché dire addio alle fonti fossili?

Per l'ambiente

Abbandonare il gas è fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra responsabili del cambiamento climatico.

Per la sicurezza

Eliminando il gas eliminerai anche: il rischio di fughe di gas, il pericolo di esplosioni e incendi e il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio.

Per la salute

Eliminando le fonti fossili nella tua casa creerai un ambiente domestico sano e privo di inquinanti, causa di malattie respiratorie, allergie e asma.

La rivoluzione gas free è in atto

Immagina un futuro in cui in casa non utilizziamo più combustibili fossili e ci affidiamo esclusivamente a risorse rinnovabili, migliorando così la salute del nostro pianeta e la qualità della nostra vita. Ora smetti di immaginare: la “Casa Gas Free” è già una realtà ed è in rapida espansione.

Sempre più cittadini stanno diventando consapevoli del tema, e anche progettisti e installatori riconoscono che, per garantire un comfort abitativo efficiente e un risparmio energetico, non è più necessario ricorrere ai generatori di calore a combustibili fossili.

Siamo entrati nell’era della degassificazione del parco immobiliare italiano, un cambiamento culturale che ci spinge a progettare case senza gas e a eliminare le fonti fossili il più presto possibile. La vera domanda non è più “se”, ma “quando” abbandoneremo definitivamente i combustibili fossili a favore delle energie rinnovabili.

Tocca a noi trasformare questo futuro in realtà, oggi stesso!

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Come scaldi la tua abitazione?
Per quanto tempo scaldi l'abitazione?
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Grazie per essere arrivato fin qui. Per elaborare il Report, abbiamo bisogno di alcuni dati: il tuo NUMERO DI TELEFONO verrà usato UNICAMENTE per richiederti su WhatsApp eventuali dati mancanti, la mail per INVIARTI IL REPORT e l'indirizzo per vedere dal satellite il tetto della tua casa e valutare lo spazio a disposizione per il campo fotovoltaico. Il servizio è gratuito e garantiamo massima riservatezza. Nessun dato sarà ceduto o utilizzato al di fuori della tua richiesta.

Quali sono i dubbi sul passaggio al gas free?

Per capire cos’è una Casa Gas Free è interessante analizzare le contestazioni che vengono mosse a vario titolo al nostro progetto di degassificazione del parco immobiliare italiano. Quando infatti spieghiamo che cos’è una Casa Gas Free, spesso ci troviamo di fronte a contestazioni ridondanti che abbiamo raccolto nei punti seguenti:

“Perché, secondo voi, l’energia elettrica si produce da sola? Cosa brucia una centrale?

Innanzitutto sfatiamo il mito che una casa gas free debba essere per forza elettrica: già nel 2018 abbiamo stabilito che è possibile certificare gas free anche una casa che utilizza biomassa o anche una casa passiva (vedi la pagina dedicata alle TECNOLOGIE GAS FREE). 

In secondo luogo, quando assorbiamo elettricità dalla rete elettrica nazionale, stiamo utilizzando un MIX di energia di cui sappiamo le componenti grazie ai rapporti annuali TERNA-GSE; l’ultimo rapporto disponibile certifica che nel 2023 mediamente abbiamo utilizzato il 40% di fonti rinnovabili nella produzione lorda di energia elettrica (idroelettrico, eolico, fotovoltaico, biomassa, biogas). Pertanto, anche se una casa prelevasse dalla rete elettrica l’energia elettrica necessaria per essere gas free, avremmo comunque il vantaggio ambientale di non bruciare in loco combustibili fossili.


Infine, grazie all’ampio utilizzo di fonti rinnovabili come fotovoltaico, pompe di calore, solare termico e biomassa, una Casa Gas Free è “green” per percentuali che arrivano anche al 90% nel ciclo annuale; abbiamo infatti introdotto nella definizione di casa gas free il termine “in loco” in riferimento al fatto che la casa non utilizza in loco alcuna fonte fossile; i benefici ambientali sono enormi ed innegabili, rendendo la casa più autonoma e più green fino a rasentare l’autosufficienza in alcuni casi.

Basta avere i miliardi, e tutti possiamo farci la casa green e gas free

Queste osservazioni sono figlie dello sconvolgimento di mercato portato dal SuperEcoBonus 110%: i prezzi sono lievitati dal 2020 al 2023 e si è diffusa l’idea che solo con un super incentivo sia possibile riqualificare energeticamente la propria casa. Nulla di più falso.
La nostra prima casa gas free l’abbiamo progettata nel 2010 e realizzata nel 2011 (qui il case history con l’intervista al proprietario) con gli incentivi classici dell’epoca (Ecobonus 65% + Conto Energia).

Abbiamo proseguito poi a progettare e realizzare con il team di progettisti ed installatori partner, centinaia di case gas free in tutta Italia e paradossalmente il periodo dove ne abbiamo realizzate di meno è stato proprio il periodo del Super Bonus 110%!


Sì perché la frenesia generata da questo super incentivo ha spinto la maggioranza dei professionisti e delle ditte a puntare sulle caldaie ibride (tanto ricevevano lo stesso super incentivo di una casa gas free): più semplici da installare e senza troppi approfondimenti tecnici, la caldaie con “attaccato” un climatizzatore erano la panacea per accedere subito al 110% senza perdere tempo. Peccato però che nella stragrande maggioranza dei casi, il proprietario di casa continui a sfruttare più la caldaia a gas che la pompa di calore abbinata, bruciando quindi gas con svantaggi economici ed ambientali.


Tornando alla contestazione iniziale: costa troppo passare al gas free? No, non costa troppo, ed è una scelta che si può fare anche gradualmente come spieghiamo bene in questo articolo dal titolo ELIMINARE IL GAS.


In generale, con una buona analisi costi-benefici e sfruttando l’Eco Bonus 65% + Bonus Casa 50%, con l’IVA agevolata 10% e possibile progettare la degassificazione della propria casa per ogni famiglia che non si trovi in ristrettezze economiche. Un percorso da fare anche gradualmente, ma che è necessario avviare: si tratta solo di investire meglio le proprie risorse economiche per la propria casa cercando di sfruttare al massimo i Bonus esistenti.

Certamente se la famiglie è in ristrettezze economiche, ogni spesa diventa insostenibile tranne quella strettamente necessaria per vivere.
Per questo si parla di “povertà energetica”, perché con le bollette fuori controllo come nel 2023, una famiglia può andare in sofferenza. Eliminando le fonti fossili e sfruttando quelle rinnovabili, si mette al riparo la famiglia dalle oscillazioni e le speculazioni sulle bollette.

“Se manca corrente restiamo tutti al freddo e senza poterci fare la doccia!

Chi scrive questa sciocchezza non sa che la caldaia a gas si spegne se manca corrente. Sì, se manca l’elettricità, la caldaia si spegne e non produce acqua calda. Quindi? Di cosa stiamo parlando?


Anzi, una casa gas free è sempre dotata di un impianto fotovoltaico che, se dotato di batterie e sistema di back-up, può alimentare la casa anche in assenza di tensione dalla rete elettrica nazionale; pertanto la casa gas free è certamente più sicura di una casa a gas, anche in assenza di elettricità da parte del gestore di rete.

“La transizione elettrica senza il nucleare porterà l’economia al collasso per l’aumento insostenibile dei costi della energia“

Le energie rinnovabili sono allo “start” come tecnologia ed hanno ampissimi margini di miglioramento mentre la fissione nucleare è a fine vita (vedi chiusura centrali a fissione in Germania senza prevedere nuove centrali in sostituzione di quelle chiuse).

Ci sono ricerche sulla fusione e sulla fusione fredda, ma ad oggi nulla di applicativo. Di applicativo reale e sviluppabile su larga scala abbiamo idroelettrico, eolico, fotovoltaico, biomasse, biogas, sfruttamento maree e moto ondoso, geotermia: abbiamo un patrimonio energetico appena intaccato che può crescere e sostenere la nostra civiltà verso la transizione elettrica e soprattutto senza fonti fossili.

Non abbiamo bisogno di costose e pericolose centrali nucleari a fissione con relative scorie da smaltire.
Senza contare il fatto che nel migliore dei casi una centrale nucleare a fissione necessita di almeno 15 anni per diventare operativa (mediamente in Europa), mentre i generatori a fonte rinnovabile necessitano di pochi anni per entrare in produzione (ad esempio meno di un anno per un impianto fotovoltaico da 1 MWp, pochi anni per una torre Eolica da 5 MW, etc.).
Su questo argomento trovate maggiore approfondimento sulla petizione contro il nucleare che abbiamo lanciato nel 2023.

“Non c’è nulla di green perché per produrre pannelli solari e pompe di calore si usa energia prodotta col petrolio, inoltre i pannelli fotovoltaici  sono inquinanti per lo smaltimento

Qui siamo al surreale: si accusa l’industria del comparto rinnovabile di utilizzare “petrolio” per produrre i componenti necessari (pannelli fotovoltaici, pompe di calore, turbine eoliche, etc.). A questi scienziati del web è doveroso dare una risposta, ma è talmente banale che veramente ci sembra offensivo per l’intelligenza media:


1) Le caldaie a gas/gasolio con quale energia vengono prodotte? Vengono portate dal cielo? O forse utilizzano la stessa energia che viene utilizzata da qualsiasi industria, compresa quella del comparto rinnovabile? Quindi il problema è fittizio e la contestazione pretestuosa;


2) I pannelli fotovoltaici sono interamente riciclabili e ricadono nella categoria RAEE come un qualsiasi computer; stesso discorso per le pompe di calore o per le turbine eoliche, sono tutte tecnologie che non inquinano e che a fine vita possono essere riciclate nei loro componenti principali;


Pertanto, o torniamo all’età della pietra e spegniamo tutte le centrali e le fabbriche, oppure se in casa hai una caldaia che brucia gas, non puoi certo accusare chi ha una casa gas free di avere tecnologie inquinanti in casa.

Se parliamo invece di “economia circolare“, la bilancia pende ancora di più verso le energie rinnovabili, perché ci sono, ad esempio, tanti produttori di moduli fotovoltaici che hanno la certificazione Cradle to Cradle®  ed in generale essendo la fonte rinnovabile gratuita, è lapalissiano che una centrale di produzione di energia elettrica alimentata dal sole, dal vento, dal mare, etc. abbia un impatto ambientale inferiore ad una stessa centrale che brucia fonti fossili, per il semplice fatto che per estrarre e raffinare le fonti fossili è stata impiegata molta energia che va a sommarsi all’energia necessaria per produrre la centrale stessa.


Aggiungiamo che la ricerca per il riciclo del silicio è avanzata e ci sono soluzione innovative come quelle trovate da ENEA per trasformare il silicio in nuove batterie di accumulo.

“Ma se una casa utilizzasse solo biogas, sarebbe comunque green in quanto il biogas è considerato al 100% fonte rinnovabili”

Certamente, sarebbe “green” ma non sarebbe sicura. Ogni anno in Italia ci sono migliaia di incidenti legati all’utilizzo del gas, soprattutto in ambito domestico con metano e gpl. Pertanto una Casa Gas Free garantisce non solo l’utilizzo di fonti rinnovabili, ma anche un sicurezza intrinseca grazie al fatto che non è allacciata alla rete metano, e non è dotata di alcun serbatoio di GPL (né di altro serbatoio di gas che potrebbe provocare esplosioni o perdite).