FAQ

Quali sono i dubbi sul passaggio al gas free?

Per comprendere appieno cos’è una Casa Gas Free, è utile esaminare le obiezioni comuni che ci vengono sollevate. Quando spieghiamo il concetto di Casa Gas Free, spesso affrontiamo delle contestazioni ricorrenti, che abbiamo riassunto nei punti seguenti:

“Perché, secondo voi, l’energia elettrica si produce da sola? Cosa brucia una centrale?”

Innanzitutto sfatiamo il mito che una casa gas free debba essere per forza elettrica: già nel 2018 abbiamo stabilito che è possibile certificare gas free anche una casa che utilizza biomassa o anche una casa passiva (vedi la pagina dedicata alle TECNOLOGIE GAS FREE); in secondo luogo, quando assorbiamo elettricità dalla rete elettrica nazionale, stiamo utilizzando un MIX di energia di cui sappiamo le componenti grazie ai rapporti annuali TERNA-GSE; l’ultimo rapporto disponibile certifica che nel 2023 mediamente abbiamo utilizzato il 40% di fonti rinnovabili nella produzione lorda di energia elettrica (idroelettrico, eolico, fotovoltaico, biomassa, biogas). 

Pertanto, anche se una casa prelevasse dalla rete elettrica l’energia elettrica necessaria per essere gas free, avremmo comunque il vantaggio ambientale di non bruciare in loco combustibili fossili. Infine, grazie all’ampio utilizzo di fonti rinnovabili come fotovoltaico, pompe di calore, solare termico e biomassa, una Casa Gas Free è “green” per percentuali che arrivano anche al 90% nel ciclo annuale. Abbiamo infatti introdotto nella definizione di casa gas free il termine “in loco” in riferimento al fatto che la casa non utilizza in loco alcuna fonte fossile. I benefici ambientali sono enormi ed innegabili, rendendo la casa più autonoma e più green fino a rasentare l’autosufficienza in alcuni casi.

“Tutto elettrico ? No grazie, alla fine pagherei bollette elettriche più salate delle bollette del metano!

Seguendo il nostro protocollo di certificazione ed affidandosi ai partner del progetto CASA GAS FREE, il pericolo di avere bollette elettriche fuori controllo è scongiurato; Progettando bene l’abbinamento pompa di calore + fotovoltaico in relazione al sistema di emissione (pavimento radiante, radiatori, etc.) non c’è alcuna possibilità che il Metano o il GPL siano più convenienti: la pompa di calore sfrutta l’energia termica esterna gratuita (aria, acqua o terreno) ed il fotovoltaico sfrutta l’energia solare gratuita, mentre le caldaie sfruttano combustibili fossili a pagamento. Il rendimento di un sistema GAS FREE ben progettato è SEMPRE maggiore di un sistema a GAS o peggio ancora a GASOLIO. 

Durante i mesi invernali si oscillerà tra giornate dove riscaldamento ed acqua calda sanitaria saranno gestiti al massimo risparmio (nelle giornate soleggiate con cielo terso spesso si arriva al 100% di autoconsumo ed acquisto di energia elettrica dalla rete bassissimo) e giornate dove si acquista più energia elettrica dalla rete (nelle giornate di pioggia, neve o nuvolosità diffusa); la somma annuale (considerando anche l’energia immessa in rete d’estate e valorizzata a rimborso con il GSE) è sempre, ripetiamo SEMPRE, a favore di un sistema GAS FREE ben progettato e ben realizzato. 

Per questo esiste il nostro protocollo di certificazione a garanzia dei risultati di massimo comfort con minima spesa energetica: si parte da un vero progetto termotecnico timbrato e firmato da un progettista esperto di case gas free e si procede con installatori qualificati FER con esperienza pluriennale nei sistemi gas free, il tutto verificato e certificato da un professionista terzo appartenente alla rete nazionale CASA GAS FREE.

Basta avere i miliardi, e tutti possiamo farci la casa green e gas free!

Queste osservazioni sono figlie dello sconvolgimento di mercato portato dal SuperEcoBonus 110%: i prezzi sono lievitati dal 2020 al 2023 e si è diffusa l’idea che solo con un super incentivo sia possibile riqualificare energeticamente la propria casa. Nulla di più falso. La nostra prima casa gas free l’abbiamo progettata nel 2010 e realizzata nel 2011 (qui il case history con l’intervista al proprietario) con gli incentivi classici dell’epoca (Ecobonus 65% + Conto Energia). Abbiamo proseguito poi a progettare e realizzare con il team di progettisti ed installatori partner, centinaia di case gas free in tutta Italia e paradossalmente il periodo dove ne abbiamo realizzate di meno è stato proprio il periodo del Super Bonus 110%!


Sì, perché la frenesia generata da questo super incentivo ha spinto la maggioranza dei professionisti e delle ditte a puntare sulle caldaie ibride (tanto ricevevano lo stesso super incentivo di una casa gas free): più semplici da installare e senza troppi approfondimenti tecnici, la caldaie con “attaccato” un climatizzatore erano la panacea per accedere subito al 110% senza perdere tempo. Peccato però che nella stragrande maggioranza dei casi, il proprietario di casa continui a sfruttare più la caldaia a gas che la pompa di calore abbinata, bruciando quindi gas con svantaggi economici ed ambientali.

Tornando alla contestazione iniziale: “costa troppo passare al gas free”? No, non costa troppo, ed è una scelta che si può fare anche gradualmente come spieghiamo bene in questo articolo dal titolo ELIMINARE IL GAS
In generale, con una buona analisi costi-benefici e sfruttando l’Eco Bonus 65% + Bonus Casa 50%, con l’IVA agevolata 10% e possibile progettare la degassificazione della propria casa per ogni famiglia che non si trovi in ristrettezze economiche. Un percorso da fare anche gradualmente, ma che è necessario avviare: si tratta solo di investire meglio le proprie risorse economiche per la propria casa cercando di sfruttare al massimo i Bonus esistenti.

Certamente se la famiglie è in ristrettezze economiche, ogni spesa diventa insostenibile tranne quella strettamente necessaria per vivere. Per questo si parla di “povertà energetica”, perché con le bollette fuori controllo come nel 2023, una famiglia può andare in sofferenza.
 
Eliminando le fonti fossili e sfruttando quelle rinnovabili, si mette al riparo la famiglia dalle oscillazioni e le speculazioni sulle bollette.

“Se manca corrente restiamo tutti al freddo e senza poterci fare la doccia!

Chi scrive questa sciocchezza non sa che la caldaia a gas si spegne se manca corrente. Sì, se manca l’elettricità, la caldaia si spegne e non produce acqua calda. Quindi? Di cosa stiamo parlando?


Anzi, una casa gas free è sempre dotata di un impianto fotovoltaico che, se dotato di batterie e sistema di back-up, può alimentare la casa anche in assenza di tensione dalla rete elettrica nazionale; pertanto la casa gas free è certamente più sicura di una casa a gas, anche in assenza di elettricità da parte del gestore di rete.

“Con il contatore a 3kW non potresti cucinare e riscaldare casa nello stesso momento“

Uno dei parametri principali di una corretta progettazione GAS FREE è la “taglia del contatore ENEL”, ovvero determinare qual è la potenza minima da richiedere al fornitore di energia elettrica per garantire una corretta gestione dell’abitazione (e non dover procedere a riarmare il contatore ogni giorno). Di volta in volta quindi il progettista GAS FREE calcola la potenza in prelievo e di conseguenza anche la tensione di fornitura (monofase o trifase) ed esegue la valutazione costi-benefici rispetto al metano.

Risultato? Molto prevedibile: azzerando i costi fissi del “contatore metano”, si ripaga abbondantemente l’aumento dei costi fissi del “contatore Enel” (ci scusiamo per il linguaggio poco tecnico, ma queste risposte servono per dare informazioni base).

“Le pompe di calore vanno bene solo in località di mare, non funzionano sotto zero, quando fa freddo ghiacciano e non scaldano

Abbiamo raccolto in un fantastico 3×1 gli aspetti più controversi sul versante GAS FREE con pompa di calore. Studiando sistemi GAS FREE con pompa di calore in zone climatiche E ed F (le più fredde d’Italia) dal 2010, abbiamo effettivamente affrontato in diverse occasioni situazioni disperate dove la pompa di calore non era in grado di scaldare adeguatamente l’abitazione: gravi errori di progettazione ed installazione, ma anche semplicemente errori di valutazione dovuti all’inesperienza avevano generato il disastro in clienti ignari che il loro installatore fosse esperto solo di caldaie e non di pompe di calore.


Per questo abbiamo scritto il protocollo di certificazione CASA GAS FREE nel 2018, proprio per aiutare i progettisti e gli installatori che vogliono realizzare una Casa Gas Free ELETTRICA e non avere problemi. Fatta la doverosa premessa, riassumiamo:

–le pompe di calore riescono a produrre acqua calda fino ad 80°C con -20°C esterni, se necessario (pompe di calore a doppio compressore)

–le pompe di calore con nuovo gas R290 producono acqua calda fino a 65°C con -20°C esterni, mentre quello con gas R32 ed R410 producono acqua fino a 55°C con -20°C esterni (dati validi per la maggior parte delle pompe di calore in commercio)


–le pompe di calore “sbrinano” ovvero si liberano dal ghiaccio che si accumula sulla batteria esterna, ma è un processo già valutato e studiato e se il circuito idraulico e ben progettato, non ci sono problemi di funzionamento in nessuna condizione esterna


–le pompe di calore vanno studiate e conosciute a fondo (ogni costruttore ha le sue specifiche di dimensionamento, programmazione, manutenzione, gestione, etc) prima di essere installate


–le pompe di calore vanno sempre studiate in abbinamento al sistema di emissione ed all’involucro dell’abitazione perché ogni casa è un caso a se e va valutato da progettisti esperti GAS FREE


Se si rispettano questi punti, possiamo anche installare le pompe di calore in località di mare, ma solo per goderci il panorama e l’aria di mare. 

“Prima ci hanno bombardato per passare al metano che inquina meno ed ora il metano è il problema: è solo una questione politica!

La pubblicità di fine anni ’80 “Il metano ti dà una mano” è stata uno stimolo per velocizzare l’eliminazione delle caldaie a carbone per riscaldamento (CARBONE!) e ridurre di molto l’utilizzo di quelle a gasolio. Pertanto il passaggio da CARBONE a METANO ha rappresentato certamente un vantaggio ambientale significativo (dal 01/09/2005 il carbone non può più essere utilizzato in Italia per alimentare caldaie per riscaldamento). 

Detto ciò, negli anni ’80 si scriveva con la macchina da scrivere, le auto non avevano il catalizzatore ed avevano il carburatori, le lampadine erano ad incandescenza, le TV col tubo catodico, etc. Oggi abbiamo i computer ed i tablet per scrivere, le auto sono catalizzate e gestite da centraline elettroniche, le lampadine sono a Led e le TV ultrasottili a Led, Plasma, e così via. Per quale motivo allora dovremmo continuare a bruciare gas in casa dato che esistono nuove tecnologie GAS FREE ?

Ce lo devono spiegare i nostri detrattori, che utilizzano computer, tablet, auto catalizzate con centralina elettronica, lampadine a Led, TV a Led, ma poi restano attaccati al gas degli anni ’80 per cucinare, scaldarsi e produrre acqua calda sanitaria, gridando al complotto internazionale se qualcuno, come noi, osa sfidare le lobbies del petrolio e del gas promuovendo la degassificazione del parco immobiliare italiano.


Gridare al complotto “green” e poi di fatto sostenere un mondo basato sul fossile a vantaggio delle lobbies internazionali del petrolio e del gas?
Si, è possibile nel folle mondo dei social dove ogni giorno dobbiamo cancellare commenti di persone rabbiose che ci accusano di essere pagati dalle “lobbies del green” e ci riempiono di offese anche gravi sulla nostra bacheca pubblica.


In questi casi ci sovvengono le parole di Umberto Eco: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.

“La solita propaganda green, ma nessuno ha mai dimostrato che il riscaldamento globale è dovuto alla CO2!

Qui si entra in un ambito complesso dove climatologi e scienziati di tutto il mondo dibattono da anni e spesso fanno barricate invece che dialogare. Per questo motivo noi di CASA GAS FREE abbiamo deciso di non entrare nel merito della questione (anche perché servono molte più competenze di quelle normalmente possedute dai progettisti termotecnici) e di focalizzarci sulla riduzione del consumo di fonti fossili: è innegabile infatti (tranne se non si scrive in malafede) che ridurre il consumo di fonti fossili nelle nostre case, rappresenti un vantaggio per l’ambiente e per la nostra salute.


Se un’abitazione passa dal bruciare GASOLIO ed essere GAS FREE, sfido chiunque ad affermare che sarebbe stato meglio lasciare la caldaia a gasolio! Stesso discorso per GPL e METANO che, pur essendo meno inquinanti del gasolio, bruciando generano prodotti da combustione che in un modo o in un altro non fanno bene all’atmosfera ed alla nostra salute. Pertanto, il processo di degassificazione del parco immobiliare italiano non è legato strettamente e direttamente al contenimento del riscaldamento globale, ma procede per una sua strada autonoma che vuole portare gli italiani ad avere case più sicure, meno inquinanti e con costi di gestione notevolmente più bassi. Certamente, se si è dalla parte della barricata che sostiene che immettere CO2 in atmosfera aumenti l’effetto serra, allora il progetto GAS FREE è quello giusto per contribuire alla riduzione del riscaldamento globale. Al contrario, basta concentrarsi sugli altri vantaggi sopra elencati.

“Siete solo l’ennesima montatura green al servizio dei poteri forti e delle banche europee

Ai complottisti di vario genere è sempre difficile dare risposte, perché alcuni di loro sono convinti che l’uomo non sia mai andato sulla Luna ed altri addirittura che la Terra sia piatta. Ad ogni modo, a chi ci accusa di essere al soldo dei “poteri forti” rispondiamo che tra i fondatori dell’Associazione CASA GAS FREE ci sono professionisti che lavorano con le energie rinnovabili dal 2002 (solare termico e caldaie a biomassa) quando il termine “green” ancora non esisteva e la maggior parte dei leoni da tastiera non aveva idea di cosa fosse una fonte rinnovabile. 

Il Presidente dell’Associazione ha progettato il suo primo impianto fotovoltaico nel 2007 e la sua prima CASA GAS FREE nel 2010, quando gli accusatori sociali non avevano idea che si potesse eliminare il gas e non avevano ancora letto nessuna fake sui poteri forti del green. Riteniamo che tanto basta per dimostrare che il nostro progetto di degassificazione delle case italiane nasce molto prima dei leoni da tastiera e dei coltivatori seriali di fake news, ai quali va tutta la nostra solidarietà perché non sanno distinguere una notizia vera da una falsa ed accusano chiunque pur di non interrogarsi sull’opportunità che hanno di non bruciare più fonti fossili nella propria abitazione.

“La transizione elettrica senza il nucleare porterà l’economia al collasso per l’aumento insostenibile dei costi della energia“

Le energie rinnovabili sono allo “start” come tecnologia ed hanno ampissimi margini di miglioramento mentre la fissione nucleare è a fine vita (vedi chiusura centrali a fissione in Germania senza prevedere nuove centrali in sostituzione di quelle chiuse).

Ci sono ricerche sulla fusione e sulla fusione fredda, ma ad oggi nulla di applicativo. Di applicativo reale e sviluppabile su larga scala abbiamo idroelettrico, eolico, fotovoltaico, biomasse, biogas, sfruttamento maree e moto ondoso, geotermia: abbiamo un patrimonio energetico appena intaccato che può crescere e sostenere la nostra civiltà verso la transizione elettrica e soprattutto senza fonti fossili. 

Non abbiamo bisogno di costose e pericolose centrali nucleari a fissione con relative scorie da smaltire.
Senza contare il fatto che nel migliore dei casi una centrale nucleare a fissione necessita di almeno 15 anni per diventare operativa (mediamente in Europa), mentre i generatori a fonte rinnovabile necessitano di pochi anni per entrare in produzione (ad esempio meno di un anno per un impianto fotovoltaico da 1 MWp, pochi anni per una torre Eolica da 5 MW, e così via).

Su questo argomento trovate maggiore approfondimento sulla petizione contro il nucleare che abbiamo lanciato nel 2023.

“Non c’è nulla di green perché per produrre pannelli solari e pompe di calore si usa energia prodotta col petrolio, inoltre i pannelli fotovoltaici  sono inquinanti per lo smaltimento

Qui siamo al surreale: si accusa l’industria del comparto rinnovabile di utilizzare “petrolio” per produrre i componenti necessari (pannelli fotovoltaici, pompe di calore, turbine eoliche, etc.). A questi scienziati del web è doveroso dare una risposta, ma è talmente banale che veramente ci sembra offensivo per l’intelligenza media:


1) Le caldaie a gas/gasolio con quale energia vengono prodotte? Vengono portate dal cielo? O forse utilizzano la stessa energia che viene utilizzata da qualsiasi industria, compresa quella del comparto rinnovabile? Quindi il problema è fittizio e la contestazione pretestuosa;


2) I pannelli fotovoltaici sono interamente riciclabili e ricadono nella categoria RAEE come un qualsiasi computer; stesso discorso per le pompe di calore o per le turbine eoliche, sono tutte tecnologie che non inquinano e che a fine vita possono essere riciclate nei loro componenti principali;

Pertanto, o torniamo all’età della pietra e spegniamo tutte le centrali e le fabbriche, oppure se in casa hai una caldaia che brucia gas, non puoi certo accusare chi ha una casa gas free di avere tecnologie inquinanti in casa.


Se parliamo invece di “economia circolare“, la bilancia pende ancora di più verso le energie rinnovabili, perché ci sono, ad esempio, tanti produttori di moduli fotovoltaici che hanno la certificazione Cradle to Cradle®  ed in generale essendo la fonte rinnovabile gratuita, è lapalissiano che una centrale di produzione di energia elettrica alimentata dal sole, dal vento, dal mare, abbia un impatto ambientale inferiore ad una stessa centrale che brucia fonti fossili, per il semplice fatto che per estrarre e raffinare le fonti fossili è stata impiegata molta energia che va a sommarsi all’energia necessaria per produrre la centrale stessa.


Aggiungiamo che la ricerca per il riciclo del silicio è avanzata e ci sono soluzione innovative come quelle trovate da ENEA per trasformare il silicio in nuove batterie di accumulo.

Ma se una casa utilizzasse solo biogas, sarebbe comunque green in quanto il biogas è considerato al 100% fonte rinnovabili”

Certamente, sarebbe “green” ma non sarebbe sicura. Ogni anno in Italia ci sono migliaia di incidenti legati all’utilizzo del gas, soprattutto in ambito domestico con metano e gpl.  Pertanto una Casa Gas Free garantisce non solo l’utilizzo di fonti rinnovabili, ma anche un sicurezza intrinseca grazie al fatto che non è allacciata alla rete metano, e non è dotata di alcun serbatoio di GPL (né di altro serbatoio di gas che potrebbe provocare esplosioni o perdite).